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Università?! a Pavia stiamo lavorando per voi

Il discorso riguardante la carriera universitaria delle persone con disabilità mette in crisi sia le famiglie, sia l’istituzione e, ogni tanto, anche le stesse persone con disabilità.

«Ci siamo resi conto come le aspettative di una persona spesso vadano a scontrarsi con la praticità e la possibilità di accedere (nel vero senso della parola) agli edifici universitari. Ovviamente pensare che i sogni di un ragazzo di 19 anni debbano essere cancellati magari da due gradini di 15 cm fa davvero male e non credo quindi che ciò sia accettabile – spiega Fabio Pirastu, presidente UILDM Pavia – Va anche detto che il percorso dell’inclusione, non ancora entrato nella logica mentale di tutti, porta spesso a costruire degli ingranaggi meravigliosi che però non trovano un grip, una tenuta, nella realtà quotidiana. Questo discorso arriva da alcune discussioni con ragazzi in procinto di pensare al loro dopo “maturità”. Per molti impegnarsi in una carriera universitaria raggiungendo anche buoni risultati, ma vedere poi ostacolato l’inserimento nel mondo del lavoro, è sicuramente un deterrente importante». 

Pavia, da sempre, ha trovato nella sua Università un punto di attrazione verso le nuove generazioni. Piratsu spiega che all’interno dell’ateneo pavese si è sviluppato il SAISD, uno sportello dedicato all’accoglienza degli studenti con disabilità. Negli anni però questo ufficio ha mostrato i suoi punti di debolezza, manifestando poca preparazione nell’affrontare le diverse realtà legate alla disabilità. I servizi, ad esempio, si limitano al supporto didattico durante le ore di lezione.

«Le difficoltà sono molteplici: negli ultimi anni in sede sono arrivate diverse richieste di supporto da parte di studenti con disabilità e dalle famiglie rispetto al tema della presa in carico all’interno del sistema universitario. Molte cose potrebbero essere migliorate per permettere a tutti gli studenti di frequentare in modo sereno l’ambiente universitario, basti pensare che, ad esempio, due collegi universitari sono in grado di accogliere studenti con disabilità vista la presenza di stanze domotiche. Accostare il ragionamento della carriera universitaria ad un primo percorso di vita indipendente sembra essere, almeno sul nostro territorio, un buon punto di partenza!» continua Pirastu.

Per questo UILDM Pavia si è resa disponibile a collaborare con l’Ateneo e il Comune al fine di migliorare il servizio per gli studenti con disabilità. La Sezione, dopo aver segnalato le criticità riscontrate, si è proposta come capofila del coordinamento e dell’accesso degli studenti con disabilità, affinchè possano trovare un unico interlocutore che attivi i vari servizi.

«Al momento, nonostante i numerosi solleciti per la convocazione di un ulteriore tavolo, non abbiamo ancora ricevuto risposte da parte dell’Università. È comunque nella nostra agenda la richiesta formale all’amministrazione comunale di attivarsi per fissare un incontro nel quale poter discutere della fattibilità del nostro progetto. Continuiamo a restare convinti dell’importanza di creare sinergia tra tutti gli attori presenti sul territorio – conclude Pirastu – risulta però fondamentale sviluppare collaborazioni che non riguardino esclusivamente il lato sanitario della patologia ma piuttosto occasioni per creare consapevolezza e capacità di agire del singolo sul territorio».

(v. b.)

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