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Il Crescente Interesse Verso La Nutrizione

 

Il cibo che mangi può essere o la più sana e potente forma di medicina o la più lenta forma di veleno. (Ann Wigmore)

Le malattie neuromuscolari sono caratterizzate da un aumento dello stress ossidativo, cioè dei radicali liberi e dei relativi danni che provocano, e da una microinfiammazione del muscolo. Una nutrizione che intenda migliorare questi due aspetti incide sul decorso di queste patologie e se sì in che misura? Non esistono pubblicazioni scientifiche a riguardo, anche se cresce in questi anni l’interesse verso la ricerca del rapporto tra malattie neuromuscolari e nutrizione, intesa come disciplina che non cura ma incide sulla qualità della vita delle persone, come dimostra l’esistenza del progetto GNAMM (DM 189, p. 49).

Più in generale assistiamo a una valorizzazione crescente verso del ruolo della nutrizione rispetto alla salute. Una nutrizione corretta unita a una regolare attività fisica e al controllo di altri fattori di rischio, come il fumo o l’alcol, rappresenta un elemento fondamentale nella prevenzione di numerose patologie tra cui obesità, sindrome metabolica, ipertensione, diabete di tipo 2. Lo stretto legame tra salute e alimentazione è sottolineato anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), secondo cui la nutrizione corretta è un diritto umano fondamentale e imprescindibile.

In questa rubrica non tratterò solo della nutrizione nell’ambito delle malattie neuromuscolari ma cercherò spesso di rivolgermi a tutti, perché gli studi che indagano l’orientamento generale della popolazione comune mostrano che le regole di corretta alimentazione tendenzialmente non vengono seguite.
Desidero contribuire a un’aumentata consapevolezza, e conseguente responsabilità, rispetto al tipo di alimentazione che si sceglie di seguire. Grazie alla mia laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche, la professione di farmacista e alla laurea in Scienze della nutrizione umana, ho avuto l’opportunità di analizzare non solo l’impatto del cibo sul nostro organismo ma anche della sua interazione con i farmaci; questi ultimi, infatti, per molte persone rappresentano un aiuto imprescindibile per limitare il decorso di alcune patologie croniche o, semplicemente, per far fronte a una condizione di malessere momentanea.

Gli alimenti che introduciamo nel nostro corpo non hanno l’esclusiva funzione di fornirci energia per crescere o per muoverci ma rappresentano una vera e propria fonte di stimoli e segnali che favoriscono o disturbano il nostro equilibrio ormonale e il nostro stato di benessere non solo fisico ma anche psichico. D’altra parte il cibo è anche piacere, convivialità ed è quindi accompagnato da una forte carica di implicazioni emotive; talvolta sono proprio le implicazioni emotive mal gestite che, in alcuni casi, possono dar luogo a condizioni nelle quali il rapporto con il cibo diventa patologico.
Nei prossimi numeri di DM intendo dunque approfondire lo stretto rapporto tra alimentazione e salute attraverso l’analisi delle proprietà nutrizionali di alcuni alimenti, il legame di alcuni cibi con specifiche condizioni patologiche e le corrette modalità di approccio all’alimentazione, augurandomi di offrire un servizio utile a tutta la nostra comunità.

(Anna Mannara Farmacista e Biologa Nutrizionista, Direttore Editoriale di DM)

 

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