Angelo UILDM Arzano

Angelo, il primo infermiere di UILDM Napoli

Il lavoro da infermiere che diventa una missione e una sola passione, quella per UILDM. È la storia di Angelo Leonardo, conosciuto da tutti come il primo infermiere volontario di UILDM Napoli. Insieme al professor Giovanni Nigro ha dedicato la sua vita ai bambini con la distrofia muscolare.

 

Il tuo primo incontro con UILDM?

Lavoravo al Federico II di Napoli come infermiere. In quell’occasione ho conosciuto Giovanni Nigro. Era il 1968, il professore aveva appena dato vita alla Sezione di Napoli. A quel tempo era solo uno studio con un ambulatorio in cui visitava i bambini con la distrofia muscolare. Ma sognava in grande e voleva organizzare un reparto per le malattie neuromuscolari e delle attività per quei bambini. Per fare questo aveva bisogno di un infermiere. E ha scelto me. 
Grazie a lui la nostra Sezione ha fatto passi da giganti. Abbiamo aperto una scuola a Villa De Feo ai Camaldoli, con due maestre e alcune inservienti. La scuola, dopo un paio d’anni, è stata trasferita in quello che in seguito è diventato il Centro “Gaetano Torre” per le Malattie Muscolari.
Nello stesso periodo abbiamo ricevuto un pulmino per il trasporto dei ragazzi dal Comune di Napoli.

 

Come si svolgevano le tue giornate?

Le giornate trascorrevano tra il lavoro come infermiere e UILDM.
Quando non lavoravo prendevo il pulmino, giravo tutta la provincia di Napoli per portare i bambini al Centro UILDM oppure andavo a casa loro a fare terapia respiratoria.
Erano 11 i bambini a quel tempo. Per loro ero il padre, un punto di riferimento. Se abitavano al secondo o al terzo piano li prendevo in braccio. Quando nevicava ai Camaldoli e non potevamo passare io li portavo in spalla.

 

Cosa ha significato impegnarti per UILDM?

Una grande soddisfazione personale, ho conosciuto persone splendide e ancora oggi ricordo quei bambini uno a uno. Non uscivano di casa, non avevano nulla, vivevano ai margini. L’amore per loro nasceva dal profondo del mio cuore. Io ho seguito i miei ragazzi fino all’ultimo giorno della loro esistenza, non li ho mai lasciati soli. È stato un capitolo bellissimo della mia vita.
In questa esperienza ho coinvolto tutta la mia famiglia. Fin da piccoli, mia figlia Carla e mio fratello Salvatore [n.d.r Salvatore Leonardo, attuale presidente della Sezione] venivano con me al Centro. E per me il prof. Nigro è stato come un padre.
UILDM è la mia vita, la mia famiglia, il mio cuore.

 

Il ricordo più bello che conservi?

Sono due. Il primo, quando Lucio Villani, uno dei “miei” bambini, mi ha chiesto di essere il suo padrino della cresima. Ho organizzato una bellissima festa per lui.
L’altro riguarda Federico Milcovich. Nel ‘70 il professor Nigro aveva invitato Milcovich per un grande evento della Sezione. Io ho avuto l’onore di accompagnarlo nei 5 giorni di soggiorno a Napoli. Ricordo una persona splendida, che non dimenticherò facilmente.

(ap)

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