(tesi di laurea)
Si intitola così la tesi di laurea discussa da Olympia Squillaci presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Padova. L’elaborato, che tratta la tematica della condizione delle donne disabili, si muove all’interno di un paradigma che “considera la non discriminazione e l’uguaglianza di opportunità come strade maestre per giungere ad un effettivo rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità”. Uno studio dettagliato e condotto con rigore metodologico.
Inutile negarlo, l’elemento biografico ha una sua rilevanza nei lavori che facciamo, e Olympia Squillaci si mostra subito intellettualmente onesta informando che la scelta dell’argomento della sua tesi (donne e disabilità) non è dettata da meri interessi speculativi e teorici, quanto, piuttosto, dal fatto di essere cresciuta a contatto con la disabilità della propria madre, e dalla sua esperienza di volontaria in Servizio Civile presso una comunità terapeutica per persone con disagio psichico e di stagista presso DPI (Disabled People's International) Italia.
Oltre a riassumere i diversi approcci teorici inerenti la disabilità, la tesi illustra con un ampio excursus socio-culturale le condizioni di vita delle donne con disabilità. L’analisi è condotta utilizzando il concetto di “discriminazione multipla” (un tipo di discriminazione imputabile a più fattori identitari). Un’attenzione specifica è riservata al mondo della scuola e del lavoro, due ambiti nei quali le donne con disabilità sono particolarmente discriminate. Lo studio non si limita a considerare il solo contesto italiano, ma prende in considerazione diverse aree geografiche (i Paesi in Via di Sviluppo e l’Europa). Molto interessante e ben costruita è la parte dedicata agli strumenti di tutela dei diritti umani delle donne con disabilità. In essa è descritto il ruolo svolto dalla società civile in questo ambito (i movimenti femministi, il movimento delle persone con disabilità e l’associazionismo), e sono illustrate le disposizioni normative in tema di donne con disabilità contenute nella disciplina giuridica internazionale sui diritti umani, nel panorama europeo, e nel sistema legislativo italiano.
Il corposo lavoro di tesi (più 400 pagine) ha colto e messo in evidenza i cambiamenti intervenuti negli ultimi anni sul fronte della rivendicazione dei diritti umani delle donne con disabilità. La stessa circostanza che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità si occupi in più punti di questioni di genere, e dedichi un intero articolo (l’articolo 6) alla specificità della condizione della donna disabile, ben descrive una volontà di cambiamento che in realtà è partita dal basso. Infatti è stata proprio la società civile a compiere i passi più incisivi nel cammino di riconoscimento dei diritti delle donne con disabilità producendo significativi documenti politici e manifesti programmatici centrati su queste tematiche. Non che la condizione della donna disabile sia particolarmente migliorata, non lo è, e Squillaci non manca di enumerare i settori sui quali sarebbe fondamentale intervenire. Nelle sue conclusioni denuncia, ad esempio, la mancanza di servizi adeguati alle proprie necessità, servizi come l’assistenza personale, servizi e strutture sanitarie pensati tenendo conto delle caratteristiche delle donne con disabilità, campagne di prevenzione e informazione sanitaria pansati anche con linguaggi adatti a donne con disabilità sensoriale, servizi e programmi socio-sanitari, lavorativi, formativi, ricreativi nella stessa quantità e qualità di quelli forniti ad ogni altro cittadino, ecc. Ma oggi di questi problemi si inizia a parlare, e sono le stesse persone con disabilità a chiedere di poter incidere sulla definizione delle politiche che vengono loro rivolte. Sono sempre loro a richiamare i concetti di non discriminazione, di uguaglianza di opportunità, di inclusione, di rispetto dei diritti umani. Tutti richiami confortati anche da tangibili agganci giuridici. Senza entrare nel merito di tutte le questioni sollevate, c’è un aspetto di cui si parla nella tesi che merita di essere sottolineato, ed è la necessità di affrontare questi temi con un approccio di tipo trasversale. Infatti se da un lato è bene far emergere la particolarità della condizione della donna con disabilità (anche perché in alcune circostanze questo è l’unico modo per far conoscere le loro specifiche esigenze e rispondere ad esse), è altrettanto importante che le donne disabili si facciano avanti e diventino visibili in tutte le questioni della vita, non solo quelle riguardanti la disabilità.
Nel complesso Olympia Squillaci, con la sua tesi, mostra di aver ben colto lo spirito che dovrebbe animare gli interventi in tema di donne con disabilità e di disabilità in generale. L’ampio rilievo dato alle dichiarazioni delle stesse donne con disabilità, o di altre figure molto impegnate nella promozione e rivendicazione del rispetto dei diritti umani, è un indicatore eloquente del fatto che il coinvolgimento personale confessato dall’autrice nella parte introduttiva del suo lavoro, non solo non è stato d’ostacolo, ma le ha permesso di dare consistenza al motto adottato dal movimento delle persone con disabilità: “Niente su di noi senza di noi”. Nel complimentarmi per il lavoro svolto, non posso che ringraziare, in qualità di componente del Gruppo donne UILDM, per la grande considerazione riservata al lavoro del nostro Gruppo e di altri impegnati nelle nostre stesse battaglie.
In conclusione ringrazio ancora calorosamente Olympia Squillaci per averci autorizzato a pubblicare il testo integrale della sua tesi. Un regalo davvero gradito.
(Simona Lancioni)
Gli estremi della tesi
Olympia Squillaci, Diritti Umani delle donne con disabilità e politiche di empowerment, relatore Paola Degani, Corso di laurea Specialistica in Politica Internazionale e Diplomazia, Facoltà di Scienze Politiche, Università degli studi di Padova, anno accademico 2010-2011, 446 pagine.
Riportiamo di seguito il testo della tesi (tutti i file sono in formato pdf)
Frontespizio della tesi: Diritti Umani delle donne con disabilità e politiche di empowerment di Olympia Squillaci
Capitolo 1 - UNA CORNICE CONCETTUALE
1.1. La disabilità
1.1.1. La definizione di disabilità dell’OMS: l’ICF
1.1.2. Il paradigma biopsicosociale basato sul rispetto dei diritti umani
1.1.3. La rilevazione statistica della disabilità
1.1.4. La situazione delle persone con disabilità nel mondo
1.1.5. La situazione delle persone con disabilità in Europa
1.1.6. La situazione delle persone con disabilità in Italia
1.2. La discriminazione multipla
1.2.1. Background storico
1.2.2. Definizione concettuale
1.2.3. Single ground approach e Multiple ground approach
1.2.4. La tutela giuridica delle situazioni di discriminazione multipla in Europa
1.2.5. Esempi di buone pratiche
Capitolo 2 - ESSERE UNA DONNA CON DISABILITA’
2.1. Identità di genere nelle donne con disabilità
2.1.1. Disabilità e femminilità
2.1.2. Sessualità e disabilità: la disabilità crea un terzo genere?
2.2. Discriminazione delle donne con disabilità
2.2.1. La discriminazione delle bambine con disabilità in ambito scolastico
2.2.2. La discriminazione delle donne con disabilità in ambito lavorativo
Capitolo 3 - DAI PAESI IN VIA DI SVILUPPO ALL’ITALIA: LE CONDIZIONI DI VITA DI UNA DONNA CON DISABILITA’
3.1. Essere una donna con disabilità in un Paese in via di sviluppo
3.1.1. La condizione delle donne con disabilità e gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.1.2. La dimensione di genere nei programmi di cooperazione allo sviluppo rivolti alle persone con disabilità
3.2. Essere una donna con disabilità in Europa
3.2.1. Donne con disabilità e lavoro
3.2.2. Donne con disabilità ed istruzione
3.2.3. Donne con disabilità e accesso a beni e servizi
3.2.4. Donne con disabilità e accesso alla giustizia
3.2.5. Strumenti di protezione dalla violenza per le donne con disabilità
3.2.6. Partecipazione alla vita politica e sociale delle donne con disabilità
3.3. Essere una donna con disabilità in Italia
3.3.1. Donne con disabilità e lavoro
3.3.2. Donne con disabilità ed istruzione
3.3.3. Stato civile delle donne con disabilità
3.3.4. Violenza e abusi nelle donne con disabilità
3.3.5. Partecipazione alla vita politica e sociale delle donne con disabilità
Capitolo 4 - STRUMENTI A TUTELA DEI DIRITTI UMANI DELLE DONNE CON DISABILITA’
4.1. Il ruolo della società civile nella promozione e protezione dei diritti delle donne con disabilità
4.1.1. I movimenti femministi
4.1.2. Il movimento delle persone con disabilità
4.1.3. Associazioni e movimenti che tutelano i diritti delle donne con disabilità
4.1.4. Associazionismo italiano a tutela delle donne con disabilità
4.2. Principali strumenti di riferimento inerenti alla promozione e protezione dei diritti umani delle donne con disabilità
4.2.1. La promozione dei diritti delle donne con disabilità nel diritto internazionale dei diritti umani
4.2.2. La promozione dei diritti umani delle donne con disabilità nel panorama europeo
4.2.3. La promozione dei diritti umani delle donne con disabilità nel sistema legislativo italiano
Ultimo aggiornamento: 24.07.2012