Parlo di Diritti, Libertà e Uguaglianza

share on:

"Penso, scrivo e sogno. Parlo di Diritti, Libertà e Uguaglianza. Sorrido alla vita e mi innamoro tutti i giorni."

Classe ’92, estroverso, autoironico, solare ed entusiasta: Iacopo Melio è giornalista freelance, comunicatore, influencer e fondatore della Onlus #vorreiprendereiltreno. Studia Scienze Politiche alla Scuola “Cesare Alfieri” di Firenze. Da anni  si occupa di sensibilizzazione e promozione dei diritti umani e civili, diventando un punto di riferimento nazionale per la disabilità. L’abbiamo intervistato per farci svelare qualche novità…

Come ti descriveresti in questo momento?
​«“Pieno”. Vengo da un periodo difficile a livello di salute, in recupero da una broncopolmonite brutta, e devo quindi lentamente ritornare alla mia vita, riprendendo in mano tutti gli impegni che nel frattempo si sono accumulati. Ciò però mi fa sentire vivo: ho una laurea da prendere (ultimo esame), un libro in uscita con Mondadori (il 6 Marzo! Ansia ansia ansia!) e fin troppe idee in testa che inevitabilmente non riuscirò a portare tutte a termine… Ma va benissimo così!»

Cos’è per te la disabilità?
«La disabilità non esiste. Esistono la malattia e la sofferenza, ma quella è un’altra cosa. Esiste soprattutto il contesto e l’ambiente nel quale siamo immersi e che può essere favorevole o sfavorevole, in base agli ostacoli e alle opportunità che ci offre. Sta a noi scegliere se fare in modo che tutti abbiano i giusti strumenti per poter fare della propria vita ciò che vogliono, al pari degli altri, e quindi se “renderli” disabili o meno. Non è certo una carrozzina in sé il problema, ma la società non ancora pronta per accoglierla quella carrozzina».

Sei giornalista, influencer, attivista per i diritti umani e motivatore. Come vivi questa responsabilità (e perché no, questa notorietà ;-)) ?
«La parola motivatore la aborro (sorriso). Preferisco essere visto come un “raccontastorie”, una persona come un'altra che scrive e dice quel che pensa, e che crede nella comunicazione come strumento di rivoluzione sociale per dare voce a chi non viene ascoltato. È una bella responsabilità ed è spesso pesante essere letto da così tante persone ogni giorno, perché porta inevitabilmente a misurarsi in qualcosa o, comunque, a cercare di indirizzare la “visibilità” nel miglior modo possibile. È anche, però, un lavoro estremamente appagante: incrociare la propria vita con quelle degli altri, ogni giorno, mi rende infinitamente ricco. Vedere che quello che porto avanti, a livello di idee e progetti, può aiutare qualcuno o contribuisce ad un microscopico cambiamento nella testa delle persone, è la ricompensa più bella che ci possa essere insieme all’affetto della gente».

Quanto hanno influito nella tua vita l'autoironia e la giusta leggerezza?
«L’autoironia, ma anche l’ironia in generale, è fondamentale. Sono canali straordinari per avvicinare le persone e per comunicare in modo positivo e propositivo tematiche difficili e scomode. La compassione e il pietismo sono le principali nemiche della disabilità: questa società si aprirà davvero ai disabili nel momento in cui inizierà a non vederli più come dei “poverini” e come persone “speciali"».

In questi giorni hai fatto un annuncio importante sui social: l’uscita del tuo prossimo libro. Ci vuoi svelare qualcosa di più?
«Posso solo dirti che è il frutto di un anno di duro lavoro, non tanto perché sia chissà quale mattone di lunghezza e pesantezza, ma perché ho dovuto fare un gran lavoro su me stesso per scriverlo: lì dentro c’è una forte sintesi di ciò che sono e che, aprendomi, ho voluto raccontare… Per far scoprire parti di me anche a chi mi conosce da sempre».

Dal 2014 ad oggi sono numerosissimi i traguardi raggiunti, le collaborazioni avute e le esperienze vissute. Qual è stato il momento più bello e significativo per te?
«Aver vinto quest’anno il Premio del Cittadino Europeo è stata una soddisfazione enorme per la Onlus #vorreiprendereiltreno: ci conferisce una certa importanza nel panorama della disabilità, importanza della quale siamo decisamente orgogliosi. Non si tratta di semplice visibilità, si tratta di veder riconosciuti gli sforzi impiegati ogni giorno nel fare divulgazione e sensibilizzazione, soprattutto online sui nostri canali (colgo l’occasione per ringraziare Giovanna, editor della pagina Facebook della Onlus, che quotidianamente svolge un lavoro straordinario a titolo volontario)».

Com’è cambiato Iacopo dopo questo lungo viaggio?
«Sicuramente sono cresciuto, maturato e mi sono responsabilizzato. Ero un adolescente, o quasi, e mi sono ritrovato uomo (o quasi!). Anche a livello lavorativo, ho imparato a muovere passi più decisi e prendere direzioni nette, iniziando a "stare al mondo” più di quanto, senza dubbio, facessi prima. Ho trovato poi sicurezze che di certo non avevo, cercando però di restare esattamente quello di prima».

#Vorreiprendereiltreno, una Onlus nata per creare un mondo a misura di tutti. Cosa manca a questa società per essere davvero accessibile e inclusiva?
«L’idea che la disabilità, appunto, sia un concetto che riguarda tutti e non una piccola fetta della società. Quando impareremo a pensare, ideare, realizzare e organizzare le cose “per tutti”, e non “per settori”, allora avremo davvero un mondo perfetto».

Il tuo sogno più grande?
«L’indipendenza. Un lavoro che mi piaccia e che mi permetta di pagare le bollette, un affitto da pagare, e perché no farmi una famiglia. Ma c’è tempo (almeno per quest’ultima, sicuramente!)».

Odi la prepotenza, la superficialità, la compassione e il qualunquismo. Cosa diresti a coloro che abbracciano costantemente questi aspetti come stile di vita?
«Non so, sinceramente, così “su quattro ruote”, cosa risponderti. In certi frangenti sono molto meno diplomatico di quel che sembro! Voglio solo ricordare che, alla fine, siamo tutti uguali proprio perché siamo tutti diversi: ci sono belli e brutti, intelligenti e stupidi, simpatici o antipatici, buoni e cattivi, e poi quelli proprio stronzi…
Una disabilità non cambia assolutamente niente, la persona resta la stessa: imparate a vedere gli altri oltre la loro carrozzina, nel bene ma anche nel male. Sarà un gran passo avanti verso l’inclusione!».

(v. b.)

Ritratto di uildmcomunicazione

uildmcomunicazione